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Targa prova

Si potrà usare anche sui veicoli già immatricolati

Dopo anni di incertezze sull’utilizzo della targa prova con il cosiddetto decreto Infrastrutture, approvato oggi dal consiglio dei ministri, l’esecutivo sana finalmente la prassi, benedetta dal ministero dei Trasporti fin dal 1999 ma messa in discussione più volte dalla Polizia stradale e dalla Suprema corte, di utilizzo della targa prova sui veicoli già immatricolati: “L’autorizzazione alla circolazione di prova,  può essere utilizzata per la circolazione su strada dei veicoli non immatricolati e di quelli già muniti della carta di circolazione … o del certificato di circolazione (dei ciclomotori, ) qualora detti veicoli circolino su strada per esigenze connesse a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento”.
 

Dei danni risponde l’assicuratore della targa prova. Il provvedimento del governo ribadisce, ovviamente, che “resta fermo l’obbligo di copertura assicurativa da parte del titolare dell’autorizzazione alla circolazione di prova” e chiarisce inequivocabilmente che “dei danni cagionati dal veicolo in circolazione di prova, anche se munito della carta o del certificato di circolazione, risponde, ove ne ricorrono i presupposti, l’assicuratore dell’autorizzazione alla circolazione di prova”.

Tra qualche giorno in vigore. Il provvedimento del governo entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ed entro i successivi 90 giorni. Con un ulteriore decreto del presidente della Repubblica sarà modificato il Dpr del 2001 che disciplina la materia in relazione alle condizioni del rilascio della targa prova e al numero massimo di autorizzazioni rilasciabili a ogni titolare in base al tipo di attività esercitata e al numero di addetti. “Con questo decreto trova finalmente l’epilogo una questione annosa che ha messo in seria difficoltà migliaia di imprese artigiane”, ha commentato Sara Moretto, deputata di Italia Viva che in questi anni si è spesa per risolvere una volta per tutte la problematica. “Molte imprese in questi mesi si sono rivolte a me per sollecitare un intervento e più volte ho posto la questione sui tavoli istituzionali, anche con un ordine del giorno, approvato, che impegnava il governo a chiarire la situazione. Il governo Draghi, ancora una volta, dimostra attenzione ai problemi concreti di chi lavora”.